Maggio 2012
9/5 - MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ABRUZZO MAURO ANGELUCCI, AGLI IMPRENDITORI ABRUZZESI
Cari Colleghi e amici Imprenditori dell’Abruzzo,
come ormai noto il 27 aprile scorso sono stato confermato all’unanimità Presidente di Confindustria Abruzzo.
È una conferma che mi gratifica molto per la fiducia riaccordatami ma che in questo momento mi responsabilizza ancora di più a dover fare quanto possibile per contribuire alla ripresa economica e sociale dell’Abruzzo.
Il momento per le nostre aziende e i nostri lavoratori, infatti, è sicuramente difficile e ci attendono sfide veramente impegnative per le quali è quanto mai necessaria la nostra capacità di condividere obiettivi, proposte ed azioni. In questo senso, nel contare come sempre sulla Vostra collaborazione, non posso che riaffermare l’importanza e la necessità di dovere e sapere fare squadra, sia come imprenditori che come cittadini e abruzzesi.
E’ un messaggio che va ribadito con forza nei confronti di tutti i livelli di rappresentanza, evidenziando come a fronte della grave situazione in atto, specialmente in Abruzzo, si renda necessario uno sforzo congiunto da parte di tutte le espressioni politiche e sociali.
Questo messaggio e questo intendimento ha portato alla costituzione del Patto per lo Sviluppo, dalla nostra Organizzazione fortemente voluto, quale sede di confronto e proposta responsabile che vede il coinvolgimento di tutte le rappresentanze di categoria, datoriali e dei lavoratori, le Istituzioni e le espressioni politiche di maggioranza e di minoranza.
Quello del Patto è un risultato importantissimo che però a volte stenta a trovare concretizzazione, anche perché spesso la politica stenta a intraprendere i necessari nuovi percorsi richiesti dalla situazione, trincerandosi ancora in logiche di parte ed estranee ai problemi reali della società.
Questo non è più possibile.
Adesso è necessario ridare speranza all’Abruzzo, ricomporne la capacità e la volontà di riscatto ricostruendo quel patrimonio di civiltà e spirito condiviso che nei passati decenni aveva permesso e determinato crescita e sviluppo.
E’ un messaggio che come Confindustria abbiamo ripetuto e ripetiamo fortemente, unitamente alla proposizione di questioni di merito che frenano lo sviluppo delle nostre imprese e della nostra economia.
Spero, e sono fiducioso in tal senso, che l’Abruzzo, anche grazie al nostro sempre fattivo contributo, nell’accogliere questo appello all’unità, alla concordia sociale e al superamento di divisioni e logiche che non sono più compatibili con la situazione in essere, saprà riavviarsi su un percorso di crescita che scongiuri i pericoli economici e sociali che rischiano di minare la nostra stessa coesione sociale.
La complessità del periodo che abbiamo di fronte necessita l’impegno di tutti.
A cominciare da noi imprenditori. E nel richiamare alla responsabilità la classe politica, non posso non ricordare le regole e gli impegni civili, morali ed etici che come imprese e come Organizzazione abbiamo il dovere di rispettare e far rispettare. E su questo, dobbiamo essere intransigenti.
Confindustria come sempre vuole fare la sua parte con responsabilità e sono certo che sapremo tramutare questo momento di difficoltà in una sfida da vincere: Tutti insieme.
Con questo auspicio e questa certezza, Voglio comunicarvi tutta la mia vicinanza e la mia disponibilità, e di tutta Confindustria Abruzzo, per intraprendere e condividere le scelte e le azioni che nei mesi futuri ci dovranno vedere come sempre protagonisti, da vera classe dirigente.
Mauro Angelucci
9/5 - Fondo di garanzia per le PMI – Delibere collegate all’accordo “Nuove misure per il credito alle PMI”
L’Accordo “Nuove Misure per il credito alle PMI” - firmato il 28 febbraio 2012 da Governo, Confindustria, ABI e altre associazioni imprenditoriali - riguarda, tra le altre, operazioni di sospensione e di allungamento dei mutui a medio-lungo termine (ri rinvia alla Circolare FFW del 29 febbraio 2012). In proposito, l’Accordo prevede che:
in caso di operazioni di sospensione e di allungamento dei mutui, qualora il finanziamento originario sia assistito da garanzie, la conferma delle stesse è condizione necessaria per la realizzazione dell’operazione;
le operazioni di allungamento dei mutui saranno realizzate al tasso di interesse previsto dal contratto originario qualora la durata residua del piano di ammortamento (compreso il periodo di allungamento) sia inferiore a 3 anni oppure, in caso di durata superiore, qualora le stesse siano assistite della copertura del Fondo di Garanzia per le PMI (Fondo).
Si informa al riguardo che, rinnovando delle decisioni adottate ai sensi dell’Avviso Comune del 2009 e dell’Accordo sul credito alle PMI del 2011, il Comitato di Gestione del Fondo, nella riunione del 4 maggio 2012, ha deliberato quanto di seguito riportato.
Conferma delle garanzie in essere su mutui sospesi o allungati
Le garanzie in essere su operazioni che beneficino della sospensione ovvero dell’allungamento ai sensi del nuovo Accordo sono automaticamente prorogate fino alla nuova scadenza delle operazioni. A tal fine basterà esclusivamente una comunicazione di variazione che i richiedenti la garanzia (banche e confidi) dovranno inviare al Gestore del Fondo (Banca del Mezzogiorno - Mediocredito Centrale) entro 6 mesi dalla data della delibera di sospensione o allungamento utilizzando un apposito modulo.
Si sottolinea inoltre che, poiché la proroga della scadenza della garanzia del Fondo non determina un aumento dell’importo garantito dal Fondo, non sarà necessario il versamento di alcuna commissione aggiuntiva da parte dei soggetti richiedenti (la commissione “una tantum” da versare al Fondo è infatti calcolata sull’importo massimo garantito): ciò comporta che nessun onere aggiuntivo potrà gravare sulle PMI come conseguenza di tale proroga.
Concessione di nuove garanzie sul periodo di ammortamento aggiuntivo dei mutui allungati
La garanzia del Fondo potrà essere concessa su operazioni non precedentemente coperte dalla garanzia del Fondo stesso e che beneficino dell’allungamento ai sensi dell’Accordo: in tal caso la garanzia, che assisterà l'operazione sin dal momento della concessione, sarà però limitata alla sola copertura della quota capitale del finanziamento in scadenza nel periodo di ammortamento aggiuntivo.
Per la concessione della garanzia verranno applicate le normali procedure utilizzate dal Fondo. In proposito si segnala che ai fini dell’ammissione delle operazioni di allungamento dei mutui ipotecari è previsto il rispetto delle disposizioni operative del Fondo relative all’acquisizione di garanzie reali da parte della banca: disposizioni che hanno l’obiettivo di limitare l’acquisizione di garanzie diverse da quella concessa dal Fondo.
Si segnala infine che le garanzie concesse in relazione alle operazioni sopra indicate saranno oggetto di monitoraggio periodico al fine di verificare l’impatto delle misure sulle disponibilità del Fondo.
3/5 - LETTERA APERTA AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - Maggio 2012
Le prossime elezioni amministrative che in Abruzzo interessano il Capoluogo di Regione e altre rilevanti realtà comunali, costituiscono un momento importantissimo della vita della nostra regione, in una fase estremamente delicata della sua storia caratterizzata da una involuzione strutturale del suo trend di sviluppo, da una crisi economica che risente fortemente di quella globale in atto, da contesti di particolare gravità e complessità quale quello relativo agli effetti del sisma che ha colpito L’Aquila e altri vasti territori.
In questo contesto, le amministrazioni locali dovranno svolgere un ruolo veramente fondamentale per la ripresa sociale ed economica dei territori, ruolo che necessita assolutamente, oggi, di un nuovo e diverso livello di maturazione e responsabilità amministrativa e politica.
Se da una parte le imprese, e in particolare le PMI, devono trovare al loro interno le risorse e le soluzioni per competere sui mercati, è anche vero che oggi la competizione si misura anche e soprattutto tra “aree territoriali” e sui relativi fattori esterni di sistema che influiscono sulla produttività e sui costi delle imprese.
Evidente quindi, il ruolo che possono svolgere le amministrazioni locali per tutta una serie di servizi e fattori di sviluppo che incidono in modo diretto e misurabile sulla competitività del sistema economico e delle singole imprese.
Il sistema produttivo, infatti, necessita di un contesto favorevole allo sviluppo e di regole chiare e certe per poter operare e per essere competitive e le amministrazioni comunali costituiscono lo snodo e il riferimento amministrativo più vicino alle imprese e al cittadino.
Si pensi, al riguardo, a tutti quei nodi che a livello locale non solo vincolano le risorse, ma ostacolano anche progettualità e possibilità di investimento:
- Ai costi della politica. E’ un costo ormai insostenibile che si esplica, in modo diretto ed indiretto, in inefficienze e sperperi quali quelli connessi al mal funzionamento della macchina amministrativa, alla invadenza della politica fino ad interessare la stessa questione morale.
I ritardi, le discussioni, le inefficienze, la mancanza di decisioni e di visione strategica, sia con riferimento al livello nazionale che locale, certamente non aiutano le nostre imprese.
- Alla capacità e alla volontà degli Enti Locali di auto riformarsi e di garantire i massimi livelli di efficienza e coerenza amministrativa e di Governo del Territorio;
- Alla piena applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, in ottemperanza alle regole comunitarie sulla libera concorrenza nel rispetto dei diritti dei cittadini e all’efficienza dei servizi, dando reale risposta alla richiesta di liberalizzazione economica in opposizione ai fenomeni di neo statalismo municipale che tanto frenano lo sviluppo economico e l’efficienza amministrativa;
- Alla semplificazione amministrativa e alla capacità di dare risposte rapide alle richieste delle imprese e dei cittadini. E’ un problema complesso, particolarmente sentito delle PMI che lo giudicano il primo ostacolo al fare impresa, che tanto incide sulla competitività non solo delle imprese ma anche di tutto il sistema, legato sicuramente alla riforma e alla modernizzazione della macchina amministrativa e degli Enti Locali.
- Alla fiscalità locale e alla necessità di alleggerire il carico fiscale sulle imprese per garantirne la competitività e, al contempo, favorire l’attrattività del territorio;
- All’efficienza e ai costi dei servizi reali (energia, telecomunicazioni, informatizzazione, smaltimento rifiuti, manutenzione stradale, trasporti pubblici, mense e asili, habitat infrastrutturale e ambientale, ecc.) richiesti dalle imprese sul territorio a partire da quelli che
dovrebbero essere assicurati nelle aree industriali, soprattutto in funzione dell’attrattività del territorio e di nuovi investimenti produttivi;
- Alla programmazione delle opere infrastrutturali e logistiche, quali fattori decisivi di competitività, per il Territorio e per le Imprese, ponendo particolare attenzione a quelle opere strategiche coerenti con un progetto di sviluppo orientato ad una economia innovativa e alla attrattività territoriale e, quindi, anche all’ospitalità nei confronti dei manager;
- Alla necessità di relazionarsi con le stesse Associazioni di rappresentanza del mondo produttivo e con le altre Istituzioni e, in particolare, con quelle della Ricerca e dell’Università, per sostenere la crescita di un sistema economico diretto alla conoscenza e all’innovazione, necessario per reggere le sfide imposte dall’economia globale;
- Alla capacità di intercettare ed utilizzare al meglio le risorse aggiuntive nazionali e soprattutto comunitarie che in gran parte sfuggono alle nostre amministrazioni, al contrario di quanto avviene in altri paesi europei;
- Alla capacità di canalizzare progetti di marketing territoriale, orientati non solo ad investimenti produttivi manifatturieri, ma anche turistici, pensando al Turismo quale fattore di sviluppo estremamente elevato e finora sotto utilizzato nei nostri territori;
- All’importanza di dotarsi di adeguati strumenti programmatori capaci di relazionarsi anche con le altre amministrazioni territoriali contigue, al fine di assicurare coerenza nella gestione territoriale di comprensorio e la corretta ed effettiva valorizzazione ambientale e paesaggistica, evitando polverizzazione di interventi con conseguenti dispersioni di risorse.
Sono tematiche di una portata fondamentale che dobbiamo aggredire urgentemente se vogliamo riprendere il cammino della crescita, ridare occupazione e opportunità per tutti.
Quelle sopra descritte, però, sono solamente delle indicazioni parziali e delle raccomandazioni di massima -che non possono tener conto delle specifiche esigenze dei singoli territori- che Confindustria, nel rinviare ai suoi documenti più analitici e completi, ritiene dover indirizzare ai candidati alle prossime elezioni amministrative.
Un messaggio e un richiamo di particolare e assoluta importanza, in tal senso, riguarda le amministrazioni di quei territori colpiti dal sisma e impegnati nel difficile compito della ricostruzione: in questo caso l’impegno, la dedizione, la trasparenza, la responsabilità, la visione strategica, il fare sistema, la capacità di decidere e operare saranno imperativi inderogabili, a cui rispondere senza esitazioni e senza divisioni e tatticismi di parte: le popolazioni di quei territori non possono subire oltremodo gli effetti della tragedia subita. Ricordiamo per tutti, che a tre anni dal sisma che l’ha devastata, L’Aquila ancora non ha il suo centro storico e la cd “ricostruzione pesante” ancora lontana dal procedere con i tempi richiesti e sperati.
Saranno quindi sicuramente necessari ulteriori iniziative, approfondimenti e considerazioni per tutte quelle materie e per tutte le occasioni che lo richiederanno e su cui Confindustria, attraverso le sue articolazioni provinciali competenti per territorio, si rende totalmente disponibile per quanto necessario, anche attraverso specifici e auspicabili incontri di merito.
Il dibattito e il confronto sulle idee, però, è essenziale ma non sufficiente, perché gli imprenditori sono interessati a quanto sarà davvero realizzato. Le imprese attendono una amministrazione orientata ai risultati e caratterizzata da provvedimenti concreti. La sfida sarà governare accorciando il differenziale esistente con i tempi dell’economia.
Forte, quindi, è il richiamo di Confindustria Abruzzo alle Istituzioni ed alla politica a FARE SISTEMA, affinché si riesca a trovare quella unità di intenti necessaria a costruire un progetto strategico di sviluppo orientato ad una economia moderna e competitiva, attrattiva per nuovi investimenti, capace di valorizzare i giovani ed i nuovi talenti e dove la competitività dell’impresa sia un vantaggio oggettivo da sostenere ed ampliare per il bene di tutto il Territorio.
L’Aquila, maggio 2012
Mauro Angelucci
Presidente Confindustria Abruzzo
2/5 - Fondo di Garanzia per le PMI – Contributi di Regioni, Province, banche, Sace e altri enti pubblici
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 96 del 24 aprile 2012 il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro dello sviluppo economico del 26 gennaio 2012 (d'ora in poi DM) che attua le disposizioni contenute all’articolo 11, comma 5 del DL 185/2012. Queste ultime prevedono che la dotazione del Fondo di garanzia per le PMI (Fondo) possa essere incrementata “mediante versamento di contributi da parte delle banche, delle Regioni e di altri enti e organismi pubblici, ovvero con l'intervento della SACE S.p.a.”.
In dettaglio, il decreto individua le modalità di contribuzione al Fondo di:
· Regioni e Province autonome,
· Banche,
· SACE,
· altri enti e organismi pubblici (tra questi sono ricomprese le Camere di Commercio).
Si segnala, in particolare, che la contribuzione al Fondo dei suddetti soggetti avverrà in base ad accordi e convenzioni sottoscritti dagli stessi soggetti con il MISE e il MEF che prevedranno l’attivazione di apposite sezioni speciali del Fondo con contabilità separata. Gli accordi e convenzioni potranno inoltre stabilire le tipologie di operazioni garantibili, le eventuali percentuali integrative di copertura degli interventi di garanzia del Fondo (che dovranno comunque rimanere nei limiti massimi previsti dal DM 248/1999 e successive modificazioni che disciplina le modalità d’intervento del Fondo), l’ammontare minimo di contribuzione al Fondo.
Per quanto riguarda i contributi delle banche, il DM prevede la stipula di una convenzione tra MISE, MEF e ABI per istituire una sezione speciale cui potranno aderire - mediante la costituzione di riserve con contabilità separata - singole banche, gruppi bancari e raggruppamenti di banche.
Il DM fissa in 5 milioni di euro l’ammontare minimo dei contributi delle singole Regioni e banche o gruppi bancari e raggruppamenti di banche.
Si mette infine in evidenza che il DM stabilisce che nel caso in cui le disponibilità finanziarie delle singole sezioni speciali risultassero insufficienti alla liquidazione delle perdite derivanti dalle garanzie concesse attraverso le stesse sezioni speciali, la differenza sarà coperta dalle dotazione complessiva del Fondo. Tale disposizione assicura il cosiddetto effetto di “ponderazione zero” alle garanzie concesse a valere sulle sezioni speciali del Fondo.