Organismo Bilaterale Regionale Abruzzo
La formazione professionale deve rinnovarsi profondamente, raccordandosi alle esigenze del territorio e ai fabbisogni di professionalità delle imprese. Una adeguata politica degli investimenti negli impianti e nelle strutture dedicate alla formazione può accrescere la qualità dell’offerta formativa.
L’Università deve diventare più efficiente, collegando i titoli accademici alle diverse professioni che i giovani dovranno esercitare e il rapporto con le imprese deve divenire strutturale.
Dall’indagine generale risulta che le imprese stentano a reperire il 60% delle figure professionali necessarie per il loro funzionamento competitivo e la necessità di potenziare il canale formativo della specializzazione professionale.
Questa sintetica analisi dei risultati dell’Indagine sui Fabbisogni Formativi in Abruzzo vuole fornire dati per orientare i gestori del sistema formativo, tenendo conto non tanto delle esigenze del momento, quanto piuttosto di quelle prospettiche, in una visione orientata ad un miglioramento delle competitività delle imprese e quindi di conseguenza anche dell’occupazione in generale.
Del resto l’importanza dell’analisi è stata anche quella di organizzare i diversi profili professionali individuando un numero determinato di figure, in gran parte conosciute, contribuendo tra l’altro a sfoltire la molteplicità e l’esplosione dei profili professionali, semplificando così la loro classificazione.
In quest’ottica dovrebbe definitivamente passare l’idea dell’inscindibilità dell’istruzione dalla formazione; in sostanza l’indagine evidenzia da una parte, che nelle aziende c’è anche, ed ancora, bisogno di professionalità poco qualificata, dall’altra parte, una carenza di figure tecniche e legate alla progettazione, in assenza delle quali il sistema risulta privo di una vera capacità d’innovazione.
Valutazione risultati indagine - Totale aziende abruzzesi
Campione - Rispondenza alla realtà locale
I dati sono abbastanza congruenti con la realtà locale, ma il campione si è particolarmente orientato all’universo delle imprese con oltre 250 unità.
Composizione dell’organico
Il dato relativo alla composizione dell’organico evidenzia a livello regionale una lieve prevalenza, rispetto alla media nazionale, degli addetti a tempo determinato nella classe fra 50 e 249 addetti. Il dato si accompagna ad una minore percentuale dei titolari e soci che operano in azienda, determinata, presumibilmente, dalla prevalenza nel territorio abruzzese di imprese a capitale esterno. Nell’ambito della stessa classe è interessante rilevare una notevole propensione da parte delle aziende abruzzesi all’assunzione di lavoratori con contratto di formazione e lavoro, mentre si riscontra un minore utilizzo dello strumento dell’apprendistato nella classe di dimensione 20-49 addetti (2,3 dato nazionale; 0,8 dato regionale). Tale dato potrebbe rilevare che i giovani giungono al primo impiego ad una età già avanzata e tale da non consentire il ricorso al contratto in questione.
Attività
Analizzando le diverse aree di attività si riscontra, sempre rispetto al dato nazionale, nell’insieme una notevole prevalenza del peso percentuale delle figure professionali relative alla produzione rispetto alle altre.
Il fenomeno di fondo che caratterizza le aziende abruzzesi è quello di una minore presenza percentuale di lavoratori interni all’azienda nelle varie aree, (amministrativa, commerciale, logistica, progettazione, qualità, manutenzioni, produzione) compensata in parte da un maggiore ricorso a risorse esterne.
Fa eccezione la figura professionale dei tecnici ricerca e sviluppo (prodotto/processi) per la quale si denota una presenza nelle aziende Abruzzesi dell’80%, a fronte di un dato nazionale di circa il 55%.
Ancora degno di menzione risulta il dato relativo ai tessitori polivalenti che risultano del tutto assenti.
C’è una generale scarsa attitudine a reperire
figure al di fuori del mercato regionale e nazionale, ad eccezione
di particolari figure professionali quali i progettisti di prodotto,
tecnici di laboratorio, confezionisti polivalenti e operatori di
rifinitura a mano e rammendo.
Mercati
L’analisi evidenzia un dato elevato, e molto superiore alla media nazionale, relativo alla percentuale del fatturato proveniente dal mercato nazionale e un dato corrispondentemente basso, e inferiore alla media nazionale, per la quota percentuale di fatturato che proviene dai mercati comunitari ed extracomunitari.
In netta controtendenza rispetto a quanto affermato sopra, è il dato relativo alle aziende con più di 250 addetti per le quali la percentuale di mercato più rilevante è costituita da quello comunitario; per contro nettamente inferiore, rispetto alla media delle imprese italiane appartenenti alla stessa classe dimensionale, è la percentuale di fatturato proveniente dal mercato regionale e da quello nazionale.
Si desume che la tipologia di prodotti di queste grandi aziende regionali, per la maggioranza a capitale esterno, sia orientata ad un mercato di livello europeo e mondiale.
Figure di maggiore interesse
Dall’analisi complessiva dei dati si evince un saldo negativo nel trend dei fabbisogni limitatamente a due figure: gli operatori di segreteria e gli operatori di rifiniture a mano e rammendo.
Viceversa le figure che evidenziano un saldo positivo notevole sono in particolare: tecnici di ricerca e sviluppo, progettisti di prodotto, costruttori su macchine utensili, montatori/assemblatori/installatori.
In generale si può affermare che le figure a più elevato contenuto innovativo sono quelle per le quali si denota un tendenziale aumento (più significativo rispetto alle altre figure) dei fabbisogni delle aziende intervistate: tecnici sistema informativo aziendale, tecnici di ricerca e sviluppo (prodotto/processi), progettisti meccanici, tecnici sistemi prestampa, progettisti elettro-elettronici e di sistemi di automazione, tecnici di produzione.
Dal confronto con il dato nazionale si rileva per le figure citate un maggiore ottimismo (le aziende prevedono una crescita futura nel fabbisogno).
Viceversa per le figure meno tecniche il dato si può ritenere sostanzialmente invariato (le aziende intervistate nella maggioranza dei casi ritengono che tali figure non siano destinate né a crescere né a diminuire).
Per la figura dei progettisti di prodotto in particolare, come d’altra parte per le altre figure evidenziate sopra, si denota la tendenza da parte delle imprese abruzzesi a reclutare tali figure all’interno di un bacino di riferimento più ampio rispetto a quello risultante dai fabbisogni delle imprese italiane in generale. Particolarmente difficile il reperimento locale e regionale per le seguenti figure: tecnici di diritto aziendale, tecnici di ricerca e sviluppo (prodotto/processi) ricercatori indirizzo biologico e biotecnologico, progettisti meccanici, tecnici di prodotto di processi, conduttori sistemi di stampa.
Per contro le minori difficoltà di reperimento si riscontrano nelle figure più “tradizionali”: operatori di contabilità, operatori di segreteria, venditori (distribuzione/assistenza ai clienti), magazzinieri, tecnici di ingegneria di manutenzione, conduttori di processo (in generale), confezionisti polivalenti e operatori di produzione.
RISULTATI INDAGINE PER SETTORI
Si riportano di seguito i risultati relativi ad alcuni settori che hanno evidenziato i dati più significativi ai fini dell’Indagine in questione.
Settore: Edilizia
Campione - Rispondenza alla realtà locale
La tendenziale stagnazione evidenziata dal settore dell’edilizia nel corso del 1999 ha contribuito a rendere il campione, già di per sé sovrastimato, non pienamente rispondente alle dimensioni dell’universo delle imprese edili. In particolare, nella realtà, si è riscontata una probabile diminuzione del numero degli addetti nella gran parte delle imprese esistenti.
Struttura degli Organici
Si nota una divergenza rispetto al dato percentuale nazionale sia per quanto riguarda il dato percentuale dei titolari e soci in azienda (1,8 Abruzzo - 8,1 Nazionale), sia per quello degli addetti a tempo determinato (1,5 Abruzzo - 7,7 Nazionale).
Mercati
Vi è una divergenza rispetto al dato nazionale determinata da: una totale assenza di mercato comunitario ed extra UE del campione e da una quota superiore nel dato di mercato nazionale. Le imprese abruzzesi con addetti tra 20 e 49 dipendenti evidenziano una quota minore nella tipologia di mercato regionale.
Prodotti
I dati sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali, tranne il dato relativo alla manutenzione/recupero dei beni culturali superiore alla media.
Attività
Si evidenzia una totale assenza dell’attività di progettazione delle imprese abruzzesi del campione ed una minore incidenza delle attività di impiantistica rispetto al dato nazionale.
Figure di maggiore interesse
La realtà locale evidenzia una minore presenza nelle imprese delle figure caratteristiche dei sistemi più evoluti (tecnici gestione sviluppo personale, tecnici sistema informativo aziendale, tecnici acquisti). In controtendenza è il dato relativo ai disegnatori/progettisti CAD che sono presenti a livello regionale in misura percentuale superiore rispetto al dato nazionale. In particolare, c’è la totale assenza di alcune delle figure più evolute nelle imprese della classe dimensionale più piccola, mentre, per quanto riguarda l’attività di progettazione, è discordante il dato tra l’unica grande impresa abruzzese del campione, che esternalizza completamente tale attività e la gran parte delle imprese nazionali della stessa classe che svolgono al loro interno l’attività in oggetto.
Per quanto riguarda la difficoltà di reperimento delle figure, a differenza del dato nazionale, nessuna delle imprese del campione incontra notevoli difficoltà di reperimento con la sola esclusione degli “scalpellini ornatisti”.
Infine, per quanto riguarda il trend dei fabbisogni aziendali, l’indagine ha rilevato una sostanziale situazione di stagnazione a livello regionale con una prevalenza di stabilità per la gran parte delle figure; l’unico dato che si ritiene opportuno rilevare è il saldo negativo dei “carpentieri ferraioli (saldatori)” che, già negativo nelle imprese della classe dimensionale più piccola, è ulteriormente peggiorato dalla rilevazione nell’unica impresa del campione di grandi dimensioni.
Settore: Confezioni torna su
Campione - Rispondenza alla realtà locale
Il campione si deve ritenere sostanzialmente congruente rispetto alla realtà locale. I dati ottenuti, quindi, si devono ritenere abbastanza congruenti anche se, è bene precisare che, nella nostra regione, un numero notevole di imprese operanti in questo settore si situa nella classe dimensionale inferiore ai 20 addetti.
Struttura degli Organici
A livello regionale i dati ottenuti evidenziano, rispetto alle caratteristiche di tutti i settori, una leggera prevalenza dei contratti a tempo indeterminato che si conferma anche rispetto al dato nazionale.
Tuttavia, l’elemento più rilevante è quello relativo ai contratti di formazione e lavoro che, con una percentuale dello 0.6%, sono notevolmente inferiori non soltanto rispetto alla media degli altri settori regionali oggetto dell’indagine ma anche rispetto al dato nazionale.
Mercati
Il settore delle confezioni già a livello nazionale presenta una scarsa propensione alle esportazioni, sia comunitarie che extra UE, rispetto agli altri settori; tale tendenza è ulteriormente accentuata nella nostra regione nella quale il dato in oggetto è notevolmente inferiore non soltanto rispetto a quello nazionale del settore, ma anche rispetto alla media regionale di tutti gli altri settori.
Prodotti
I dati ottenuti evidenziano una totale assenza a livello regionale di aziende che producono capi tecnici, tuttavia, l’elemento più rilevante è costituito dalla camiceria il cui dato (21.9) è notevolmente superiore rispetto alla media nazionale (12.6).
Attività
Dal confronto tra i dati nazionali e regionali si manifesta una minore diffusione nelle aziende abruzzesi dell’attività di “progettazione”, associata ad una leggera prevalenza dell’attività di “stiro”. Il dato che è necessario evidenziare è costituito dalla percentuale di aziende che provvedono alla spedizione al cliente finale, che a livello regionale è del 17.5% a fronte di un dato nazionale del 71.5%. Tali risultati rispecchiano la realtà del settore delle confezioni in Abruzzo caratterizzato dalla prevalenza di piccole aziende conto-terziste.
Figure di maggiore interesse torna su
La struttura degli organici è caratterizzata dalla presenza prevalente delle figure più tradizionali che presentano la maggiore incidenza e il cui bacino di reclutamento è soprattutto locale.
Del resto, la scarsa presenza dell’attività di progettazione, caratteristica tipica delle aziende più tradizionali, scarsamente innovative e flessibili, si riscontra anche nel trend dei fabbisogni aziendali. Dall’analisi di questo si evince che i saldi più elevati sono prerogativa delle figure tradizionali (es. confezionisti polivalenti).
Interessante è l’indice di reperibilità, in quanto le figure più richieste sono anche quelle più facilmente reperibili.
L’analisi delle singole figure conferma la scarsa presenza ed il minor peso che hanno le figure tecniche (tecnici gestione/sviluppo personale, tecnici sistema informativo aziendale, tecnici commerciale/marketing/organizzazione vendite, tecnici promozione sviluppo commerciale prodotti, operatori servizi commerciali, tecnici di comunicazione ed immagine, tecnici di programmazione della produzione, tecnici di laboratorio) nelle aziende abruzzesi rispetto alla media italiana.
E’ evidente che tale carenza è determinata non soltanto dalla presenza di un sistema produttivo tradizionale, ma anche dalla prevalenza, già rilevata, di aziende conto-terziste per le quali, evidentemente, alcune figure non sono neanche necessarie.
Per contro, il peso nelle aziende abruzzesi delle figure tradizionali (confezionisti polivalenti, operatori di rifiniture a mano/rammendo) è notevolmente superiore rispetto alla media italiana.
Infine, per quanto riguarda il livello di istruzione ideale prevalente è la richiesta di specializzazioni post-diploma.
Settore: Meccanica torna su
Campione - Rispondenza alla realtà locale
Considerato che il campione si può ritenere rispondente all’universo delle imprese locali, i dati rappresentano discretamente la realtà locale e si possono ritenere, di conseguenza, sostanzialmente congruenti.
Struttura degli Organici
Il dato relativo alla composizione dell’organico confrontato con la media degli altri settori evidenzia, a livello regionale, una minore presenza degli addetti a tempo indeterminato compensata da una netta prevalenza di quelli a tempo determinato. Le stesse considerazioni valgono per il confronto con il dato nazionale sia a livello settoriale che intersettoriale.
Il settore meccanico abruzzese si caratterizza, inoltre, per una netta prevalenza degli assunti con contratto di formazione lavoro. Anche in questo caso, tale percentuale è elevata in assoluto e notevolmente superiore rispetto agli altri dati considerati in precedenza come termini di confronto.
Mercati
Il dato, a livello regionale, conferma, per le aziende del settore, una buona propensione alle esportazioni prevalentemente extra UE, rispetto alla media degli altri settori. Tuttavia, dal confronto con i dati nazionali, sia del settore in esame che di tutti i settori, si rileva una minore propensione alle esportazioni sia a livello comunitario che extra UE, compensata da una percentuale del fatturato decisamente più elevata proveniente dal mercato nazionale.
Prodotti
I dati regionali sono orientativamente in linea con quelli nazionali.
Attività
Il confronto con il dato nazionale evidenzia una bassissima percentuale di aziende regionali che si occupano dell’attività di progettazione (16.7) rispetto alla media nazionale (51.4); in particolare, spicca il dato relativo alle aziende abruzzesi della classe dimensionale più piccola, in quanto nessuna di esse si occupa dell’attività di progettazione a fronte di un dato nazionale del 42.4%.
Figure di maggiore interesse
Si evince una minore presenza nelle aziende abruzzesi di tutte le figure relative all’attività di progettazione (progettisti meccanici, progettisti elettro-elettronici e di sistemi di automazione, progettisti di software industriale, disegnatori/progettisti CAD), sintomo che le aziende abruzzesi di questo settore, soprattutto le medio-grandi, fanno riferimento a centri decisionali e progettuali situati al di fuori della regione; tuttavia, la figura che presenta il maggior divario rispetto al dato nazionale è quella dei “tecnici commerciale/marketing/organizzazione vendite”, la cui presenza nelle aziende abruzzesi è nettamente inferiore rispetto al dato nazionale (22.2 % contro 70.3%). Utile corollario di queste considerazioni è la tabella relativa al bacino di reclutamento delle figure dalla quale si riscontra, per le aziende abruzzesi, un sostanziale maggiore ricorso al mercato nazionale per il reclutamento delle figure più evolute.
Il trend dei fabbisogni aziendali pone ai livelli più elevati le figure relative all’attività di progettazione, seguite da alcune figure tecniche (tecnici amministrazione/finanza/controllo di gestione, tecnici di produzione, tecnici sistema informativo aziendale, tecnici sistema qualità); tuttavia, in posizione elevata ci sono anche costruttori e manutentori, ovvero figure tipiche che conservano le loro posizioni nonostante le aziende abbiano già concentrato il proprio sviluppo sulla progettazione.
Interessante è il confronto con l’indice di reperibilità dalla quale si evince che le aziende incontrano le maggiori difficoltà di reperimento proprio per le figure più richieste.
Concludendo, l’indagine conferma l’importanza, per il settore meccanico, dell’innovazione quale migliore arma per rafforzare e rendere competitive le produzioni.