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MARZO 2011
31/03 - Una Confindustria più “verde”, attenta ad un economia socio-sostenibile e che rispetti la vocazione del territorio, inteso come l’insieme delle risorse naturali, ambientali, architettoniche e dell’uomo, è il tema della conferenza stampa che avrà luogo martedì 5 Aprile 2011, alle ore 9:45, presso la sede di Confindustria L’Aquila, in Località Campo di Pile. Mauro Angelucci, Presidente di Confindustria Abruzzo, Aprirà i lavori a cui parteciperanno i vertici territoriali e settoriali: il Presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, il Presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, il Presidente di Confindustria Pescara, Enrico Marramiero, il Presidente di Confindustria Teramo, Salvatore Di Paolo, il Presidente ANCE Abruzzo, Giuseppe Girolimetti, il Consigliere Incaricato per l’Ambiente di Confindustria Abruzzo, Francesco D’Alessandro, e il Direttore di Confindustria Abruzzo, Giuseppe D’Amico.
“In Abruzzo la Green Economy è una scelta culturale, che tende a lasciare un mondo ancora vivibile alle future generazioni, ed una scelta strategica che si pone in linea di continuità, modernizzandola e attualizzandola, con la scelta di Abruzzo Regione Verde e consente di definire una strategia comune di sviluppo territoriale per anticipare i tempi e mantenere o guadagnare in competitività”.
Tra gli obiettivi del progetto vi sono:
· Sviluppare la cultura della tutela dell’ambiente e dello sviluppo Green;
· Valorizzare le buone pratiche di gestione sostenibile delle imprese;
· Promuovere e valorizzare l’adozione di micro-comportamenti e soluzioni eco-sostenibili nel mondo delle imprese.
· Applicare la metodologia di Agenda 21 locale per elaborare un Piano di azione di lungo termine nella direzione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio
· Promuovere e valorizzare lo sviluppo presso la Pubblica Amministrazione del GPP (Green Public Procurement – acquisti verdi)
· Sviluppare un dialogo con il mondo ambientalista istituzionale che permetta una gestione più razionale delle criticità nei nuovi investimenti in un’ottica di reciproco interesse.
· Far assurgere il ruolo di Confindustria a garante di scelte equilibrate tra sviluppo economico anche “cosiddetto impattante” e valorizzazione del territorio.
31/03 - Il 7 maggio prossimo a Bergamo si terranno Le Assise di Confindustria e Piccola Industria “L’ITALIA CHE VOGLIAMO" - Sbloccare la crescita, Liberare il mercato, Premiare il merito – scarica il programma –
La crescita va sbloccata liberando il mercato e premiando il merito.
Per favorire il pieno coinvolgimento e la massima partecipazione
dell’intero Sistema Confindustria alle Assise 2011, i lavori saranno
articolati in diversi momenti.
Il 7 maggio, per consentire a ciascuno di prendere attivamente parte
alla definizione delle scelte del Sistema, i lavori della mattina
saranno organizzati in otto diversi gruppi, distinti per tema:
- L'IMPRESA CHE VOGLIAMO. IL COMPITO DI CONFINDUSTRIA
- LE RELAZIONI INDUSTRIALI PER LA PRODUTTIVITA'
- FISCO, CREDITO E FINANZA
- INFRASTRUTTURE, AMBIENTE, ENERGIA
- PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, COSTI DELLA POLITICA,
SEMPLIFICAZIONE
- SCUOLA, LAVORO, GIOVANI
- MEZZOGIORNO E FONDI STRUTTURALI
- TECNOLOGIA, RICERCA E INNOVAZIONE
All’interno di ciascun gruppo sarà dato ampio spazio al confronto. La
sessione pomeridiana sarà invece plenaria e continuerà il dibattito
sulle proposte per arrivare alla loro definizione conclusiva.
Per ogni ulteriore informazione si può consultare il sito
http://www.confindustria.it/aree/assise.nsf/Home?OpenForm
21/03 - Il Presidente di Confindustria regionale Mauro Angelucci, su questioni energetiche: “L’Abruzzo ha necessità di infrastrutture energetiche moderne ed efficienti per migliorare l’approvvigionamento e abbattere costi: non si possono più ammettere ritardi e dinieghi per nuove opere e nuovi investimenti”.
“La regione Abruzzo non può più essere ostaggio di politiche ambientali confuse, spesso orientate dai “Comitati del no a prescindere”, prive di una vera valutazione socio ambientale, che ostacolano possibili nuovi investimenti e penalizzano fortemente da un punto di vista competitivo il territorio e le imprese che vi operano”.
La preoccupazione nasce da una ulteriore iniziativa di legge attualmente in discussione a livello di Consiglio Regionale che andrebbe ad appesantire la legislazione energetica in vigore che già vieta, ingiustificatamente, qualsiasi iniziativa di prospezione, ricerca estrazione, coltivazione e lavorazione di idrocarburi liquidi, con enormi danni economici in termini di investimenti, occupazione e attrattività del territorio.
La nuova iniziativa legislativa andrebbe ora a vietare anche la realizzazione sul territorio regionale di infrastrutture energetiche come oleodotti o metanodotti e, quindi, anche gli investimenti già programmati da tempo da importanti società operanti nel settore.
Si tratta di infrastrutture che peraltro, essendo interrate ad una profondità di diversi metri non costituiscono assolutamente motivo di preoccupazione in termini di impatto ambientale o di sicurezza.
“Con riferimento a quest’ultima considerazione, non vorremmo che quanto accaduto in Giappone, dove si è purtroppo si è manifestato un evento catastrofico naturale del tutto eccezionale e per vari motivi non replicabile nei nostro territori, possa essere motivo per dare forza a nuove politiche restrittive in materia energetica mentre è del tutto evidente la necessità di un potenziamento delle relative infrastrutture per dare sostegno e competitività ad una economia regionale che da soffre da sempre pesantemente di scarsa disponibilità delle risorse energetiche e di alti costi di gestione.”
L’Abruzzo, infatti, non può rinunciare ad impianti ed infrastrutture ad alta tecnologia, comprese quelle relative ai termovalorizzatori, che possono costituire opportunità di sviluppo così come del resto accade in molti Paesi europei a forte sensibilità ambientale, fattore da non sottovalutare in una regione come l’Abruzzo in una fase di forte difficoltà di crescita.”
“In tal senso, Confindustria auspica e chiede che in Abruzzo si apra finalmente una nuova e più matura fase di riflessione e dibattito sulla materia, che, superando gli attuali schematismi ideologici, sortisca finalmente un piano di sviluppo energetico regionale in linea con quelli delle regioni più avanzate, capace di dare risposte concrete ai fabbisogni della società abruzzese e al sistema delle imprese e di soddisfare sia le aspettative di salvaguardia ambientale che di sviluppo economico ed occupazionale.
“La nuova proposta legislativa di alcuni Consiglieri regionali, invece va a posizionarsi come l’ennesima iniziativa priva di qualsiasi organicità e connessione con le reali esigenze del territorio e al di fuori di qualsiasi visione di insieme in materia di politiche energetiche.
Si spera, pertanto, che nell’accogliere l’invito all’avvio immediato ad un serio confronto sulle questioni energetiche in Abruzzo, non si producano nel frattempo ulteriori atti legislativi che, sull’onda di spinte emotive e ideologiche, andrebbero solo ad aggravare ulteriormente una situazione già fortemente compromessa e difficile ”.