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ARCHIVIO
OTTOBRE 2006
31/10 - Lettera aperta all’Assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Abruzzo, Fernando Fabbiani da parte di Confindustria Abruzzo e i Sindacati regionali sul non accoglimento di alcuna delle richieste di modifica avanzate unitariamente dalle parti sociali, circa la promozione dell’alta formazione nella nostra regione che ispira il bando POL_AF.
23/10 - Si è tenuto il 20 ottobre scorso presso la Regione Abruzzo l'incontro con l'Assessore Ginoble sul tema delle autorizzazioni per i veicoli e i trasporti eccezionali. Nel corso dell'incontro è stato raggiunto un accordo volto alla semplificazione dell'iter autorizzativo. Si riporta il Comunicato stampa
16/10 - Nuovo Codice Ambientale: Il 12 ottobre scorso è
stato approvato, dal Consiglio dei Ministri lo schema di decreto
correttivo del Codice ambientale. Si riporta , il comunicato stampa
del Vicepresidente di Confindustria per l’energia e il
coordinamento delle politiche industriali e ambientali, Emma
Marcegaglia, in merito al via libera del CDM al secondo provvedimento di
modifica del Codice ambientale: "Il quadro giuridico dell’ambiente
fa un salto indietro di quindici anni – avverte Marcegaglia - e si
torna ad una situazione dove, in presenza di norme generiche ed
imprecise, la gestione dei rifiuti era affidata
all’interpretazione discrezionale dei magistrati, con gravi distorsioni
di mercato e con la continua incertezza, da parte delle imprese, se
agissero in modo legittimo o meno. Anzi – ribadisce il
vicepresidente degli industriali - un comportamento era spesso
considerato legittimo in una provincia e illegittimo in un’altra,
tanto che si rese necessario l’intervento di decreti legge (rimasti
famosi per essere stati reiterati 17
volte) per consentire la continuazione delle attività produttive”.
“Sarebbe stata sicuramente utile la consultazione degli operatori
economici prima di portare il provvedimento in Consiglio dei
Ministri. Vorrei ricordare - continua Emma Marcegaglia - che nel
1996, l’allora Ministro Edo Ronchi, prima di redigere il decreto
che prese il suo nome, svolse
un’intensa attività di concertazione con i settori industriali,
valutando tutte le osservazioni. Il risultato fu che
Confindustria, pur non condividendo diversi punti del decreto,
lo sostenne in ogni sede, lo illustrò alle imprese associate e si
impegnò perché venisse applicato nei
tempi più brevi”.
“Oggi ci troviamo di fronte ad un testo che non considera in alcun modo
le esigenze delle attività produttive ed è quindi contro i principi
stessi dello Sviluppo sostenibile. L’applicazione di alcune
disposizioni risulta impossibile – fa notare Emma Marcegaglia - altre
comportano costi inaccettabili, altre ancora tolgono quella certezza
del quadro giuridico che è invece indispensabile. Il tutto
in modo più restrittivo rispetto alla normativa comunitaria e talvolta
in contrasto con le sentenze della Corte europea di giustizia”.
“Altro che sviluppo economico! Questo provvedimento penalizza
l’industria italiana e colpisce la sua capacità competitiva nei
confronti dei concorrenti europei. A questo punto – conclude
l’esponente di Confindustria - chiediamo al Parlamento di porre
rimedio ad una decisione profondamente sbagliata del Governo, indicando
le modifiche necessarie per quelle norme che sono contro lo sviluppo e
la competitività delle imprese e del Paese”.